L’adolescenza è una fase di vita situata tra l’infanzia e l’età adulta, caratterizzata da una serie di cambiamenti fisici e psichici importanti e impegnativi.
L’espressione “giovane adulto” si riferisce invece alla fascia di età tra i 19 e i 25 anni circa, quando non si è più adolescenti ma nemmeno del tutto adulti e si cerca la propria strada per diventarlo.
Cosa accade?
Durante l’adolescenza il corpo cambia (pubertà), si scopre la sessualità e si sperimentano le prime relazioni amorose. In questo periodo, l’adolescente si allontana dai genitori, in cerca della propria autonomia e identità. Il bisogno di appartenenza e di inclusione lo spinge ad inserirsi in un gruppo di pari, che diventa un punto di riferimento cruciale.
Il giovane adulto invece si confronta con la crescente indipendenza, che lo rende maggiormente protagonista e responsabile della propria vita (scelte di studi, di lavoro, trasferimenti). Le relazioni amicali e sentimentali si sviluppano con maggiore profondità e rientrano nel progetto di vita sulla base del quale il giovane costruisce il suo futuro.
Possibili scenari
Nell’affrontare questi cambiamenti, l’adolescente o giovane adulto e i suoi familiari attraversano spesso momenti di difficoltà, che talvolta si estendono oltre la vita familiare, toccando altri contesti (scuola, amicizie, attività extra scolastiche).
I sintomi di tale disagio sono ad esempio:
- confusione, disorientamento
- dubbi e insicurezze (identità di genere, orientamento sessuale)
- problemi scolastici (difficoltà di apprendimento, dispersione)
- sfida all’autorità (genitori, insegnanti)
- aggressività, conflitto
- trasgressioni, comportamenti pericolosi
- autolesionismo
Un professionista può essere di aiuto nel distinguere ciò che appartiene al processo di crescita da ciò che invece è sintomo di un disagio più profondo. In quest’ultimo caso, è importante intervenire tempestivamente, approfittando di un funzionamento mentale ancora in formazione e perciò molto ricettivo.